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Dieta Fruttariana

Il "fruttarismo" nasce in Germania nel 1800 e uno dei suoi pionieri è stato il professor Arnold Ehret, noto anche per aver ideato la dieta senza muco, praticamente a base di frutta. Poiché affetto da problemi cardiaci incurabili all’epoca, ne cercò un rimedio dedicandosi a numerosi studi sui modelli differenti di alimentazione.


Di sicuro non si diventa fruttariani da un giorno all’altro: servono almeno due anni per completare il proprio percorso, evitando innanzitutto il cibo lavorato, ma anche legumi e semi e, prima di tutto, per evitare pericolose carenze alimentari, è necessario rivolgersi a degli esperti per conoscere pienamente il proprio corpo prima di fare una scelta del genere. Perché la frutta fa bene, certo, contiene vitamine, aminoacidi, sali, fibre e acidi grassi polinsaturi, che garantiscono una buona attività intestinale.

Ma variare, si sa, è sempre una delle prime regole a tavola per stare bene.


Cosa mangiano i fruttariani?


I fruttariani possono scegliere tra sette gruppi principali di frutti:

  • frutti acidi come agrumi, ananas, fragole, melograni, kiwi, mirtilli e mele;

  • frutti a bassa componente acida, quali mele dolci, ciliegie, lamponi, more, mirtilli, pesche, pere, papaya, fichi, albicocche e mango;

  • frutti dolci: banane, uva, meloni e cachi;

  • noccioline: noci pecan, mandorle, anacardi, noci macadamia, pistacchi, pinoli, nocciole;

  • semi: girasole, sesamo, zucca e zucchina;

  • frutta secca: datteri, fichi, prugne secche e altro;

  • frutti oleosi: avocado, noci di cocco e olive.

Il fruttariano ed esperto David Wolfe ritiene che sia meglio mangiare solo un tipo di frutta alla volta e attendere 45 minuti prima di assumerne un altro tipo, mentre la fondazione Fruitarian raccomanda di attendere almeno 90 minuti tra i vari tipi di frutti. Se una persona avverte ancora fame dopo aver mangiato un tipo di frutta, dovrebbe continuare ad assumerne una maggiore quantità dello stesso tipo, finché non si sentirà soddisfatto.



Dieta fruttariana: esempio di menu giornaliero


Nella dieta fruttariana è possibile mangiare ogni volta che si ha fame e senza contare le calorie, dunque prestando esclusivamente attenzione al tipo di frutta scelto. La frutta contiene già una ottima quantità di acqua, dunque a differenza delle altre diete non bisogna assumerne 1,5 o 2 litri al giorno, ma molto meno.


Di seguito un esempio di menu tipico di un fruttariano:

  • Prima colazione (ore 6-9): il succo di tre o cinque limoni immediatamente dopo il risveglio, un po’ di uvetta e un po’ di melone;

  • Metà mattina (ore 9-12): mele, ananas, fichi, pere, uva, prugne gialle, kiwi e cetrioli, a quantità libere;

  • Pranzo (ore 12-15): arance o mandarini, pesche, albicocche e papaya nelle quantità desiderate;

  • Metà pomeriggio (ore 15-18): mango, ciliegie, fragole, prugne, cachi, melograno, anguria e pomodoro, sempre della quantità desiderata;

  • Cena (ore 18-21): uva, more e lamponi;

  • Dopo cena (ore 21-24): mango, ciliegie, fragole, prugne rosse, cachi, melograni, anguria e pomodori).


I rischi della dieta fruttariana


La maggior parte delle persone che provano a seguire tale regime dietetico rinuncia dopo poco tempo perché è davvero difficile essere costanti, data l’estrema rigidità. Ci sono vari effetti negativi derivanti dal seguire una dieta fruttariana, che includono un’ossessione per il cibo, un possibile isolamento sociale, problemi psicologici e spesso una forte sensazione di fame. A ogni modo, sono tanti i rischi per la salute: il fruttarismo è più restrittivo del già limitato veganismo e aumenta ancor più le possibilità di carenze nutrizionali. Secondo l’Health Promotion Program della Columbia University, una dieta fruttariana può causare carenze di calcio, proteine, ferro, zinco, vitamina D, vitamina B e acidi grassi essenziali.

Per tale motivo, chi è assolutamente deciso a intraprendere tale tipo di dieta potrebbe optare per un 50% di dieta fruttariana e un 50% di una dieta più classica, così da introdurre i nutrienti necessari al corretto funzionamento dell’organismo. La dieta fruttariana è assolutamente da evitare quando si parla di bambini.


Le critiche

A supporto di chi critica questo stile di vita, intendendolo troppo restrittivo e potenzialmente pericoloso per gli equilibri dell’organismo, ci sarebbe non solo l’incidente di percorso nel quale si è imbattuto Kutcher ma anche la storia che vorrebbe Gandhi, altra personalità famosa legata a tale concezione dell’alimentazione, rinunciarvi per problemi di salute. Di sicuro ci sono alcuni elementi difficili da assimilare mangiando solo frutta. Ad esempio alcune vitamine del gruppo B e alcuni minerali come calcio, ferro e zinco le cui carenze possono effettivamente comportare effetti collaterali non da poco. Il dibattito ad ogni modo resta aperto, anche in Italia, dove esiste da qualche tempo una nutrita componente di persone che hanno abbracciato questo modo di vivere e rapportarsi col cibo.


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