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QI GONG

Aggiornamento: 2 apr 2022

Il qi gong è una pratica di auto-coltivazione (mente, emozioni, sentimenti). Il suo obiettivo è preservare o ripristinare la salute, accrescere la longevità , ridurre lo stress, equilibrare le emozioni, sciogliere le tensioni emotive e corporee. La sua pratica accresce la ricchezza spirituale dell’individuo guadagnandogli una condizione di fusione con la Natura e di sintonia col Creato.


Con la pratica del Qigong si impara a compiere un lavoro (gong) con l’energia (Qi): questa, attraverso tecniche specifiche che prevedono un corretto uso della mente e del corpo, viene indirizzata, nell’organismo per ristabilire armonia dove è necessario. Il Qigong, denominato anche “arte di lunga vita”, accelera il processo di rinnovamento delle cellule, ossigena i tessuti, calma la mente e allontana i pensieri negativi, riequilibra le disarmonie degli organi interni, favorisce l’ autoguarigione dell’organismo e aiuta a mantenersi attivi e propositivi nei confronti della realtà quotidiana.


La storia del Qigong

Anche se impossibile da determinare con esattezza, la nascita del Qigong è antecedente a quella dell’agopuntura, nel corso dei millenni questa disciplina ha contato innumerevoli Maestri che ne hanno permesso la crescita e lo sviluppo.

Molti testi e manoscritti sono stati scritti su questo argomento e anche se molti di essi sono purtroppo andati perduti,qui di seguito ne elenchiamo alcuni tra i più famosi. Tra le varie opere scritte sul Qigong possiamo ricordare il famoso documento Mawangdui o “Daoyin Tu” ovvero “la mappa del Daoyin”, rinvenuta nel 1973 nella tomba del re Ma,vicino alla città di Changsha,la capitale di Hunan.

Questa mappa risale all’incirca al 168 a.c,ed è stata disegnata su di un pezzo di seta alto circa cinquanta centimetri e lungo cento,contiene le più antiche raffigurazioni del Qigong Daoyin,fino ad oggi conosciute. Questo pezzo di seta,contiene svariate raffigurazioni che rappresentano i vari esercizi respiratori e ginnici,atti alla preservazione della salute,molti di essi possiedono dei nomi di animali ed altri invece sono associati addirittura a prescrizioni di tipo terapeutico.

Un’altro testo sul Qigong di enorme importanza è il “Zhouyi Cantongqi (Triplice conformita’ secondo i mutamenti degli Zhou),scritto da Wei Boyang intorno al 142 d.c ,il quale elenca una serie di interessantissime pratiche e profonde teorie filosofiche su questa materia. Si parla infatti di simbolismo dell’Yijing abbinato con la pratica dell’alchimia Taoista,grazie alla quale tecnica sarebbe possibile controllare le varie fasi di trasformazione del soffio vitale.Questo testo,risalente al periodo intorno all’ottavo secolo a.c,parlava dello studio sul potere del respiro e sulle sue modificazioni all’interno del corpo,rappresentato appunto con i famosi otto trigrammi che si combinano tra loro,spesso usati anche per descrivere la circolazione del Qi.


Alcuni suggerimenti utili  prima e durante una pratica di Qigong.

Ricercate il rilassamento, la calma e la serenità: trovate un luogo tranquillo dove praticare, lontano da distrazioni  e fonti di rumore. Se praticate in casa, scegliete una stanza che vi faccia sentire particolarmente a vostro agio e che avrete prima arieggiato, e chiedete ai vostri familiari la collaborazione nel mantenere silenzio e/o un tono di voce basso per la durata della vostra pratica ( oppure coinvolgeteli  a praticare con voi. In questo modo si accrescerà il campo di Qi).

Togliete via abiti troppo stretti e preferite un abbigliamento comodo, che non ostacoli la circolazione.


Rilassate il corpo ( su come, potete consultare i miei precedenti articoli) e sgombrate la mente da ogni pensiero,ansia o insoddisfazione. Considerate la pratica come il momento in cui tutto è possibile: è il momento privilegiato del cambiamento. Rimandate a dopo qualsiasi altra occupazione: il tempo che dedicate alla pratica è un tempo dedicato a voi stessi.

Focalizzate adesso la vostra attenzione sull’esercizio che avete deciso di intraprendere e dedicatevi alla respirazione: un ritmo respiratorio tranquillo vi aiuterà  a favorire il rilassamento complessivo di corpo e mente.


Lo stato di Qigong, che va conquistato durante la pratica, vi consentirà di isolarvi dagli stimoli esterni fastidiosi. “Chiudendo gli orifizi esterni” sarà possibile  percepire una dimensione di neutralità , di vuoto/non vuoto, all’interno della quale vi muoverete.

Integrate la respirazione con la concentrazione : ricordate difatti che la respirazione è controllata anche dal pensiero, in quanto a  ritmo, profondità, velocità.  Adesso focalizzate il pensiero  su di voi i ma fate in modo che esso sia leggero e sottile: non indurite la vostra mente nella ricerca di un’ossessiva perfezione e gioite con semplicità della vostra pratica e di voi stessi. Allenarsi ad una concentrazione senza sforzo agevolerà la conquista della serenità interiore  e vi otterrà maggiori risultati.


Alternate e/o  gestite, a seconda delle vostre esigenze individuali, le pratiche statiche  e quelle dinamiche, ma quali che esse siano riconoscete che il Qigong è anche un cammino, una strada da percorrere e perciò gli avanzamenti sono graduali. Non per nulla, la parola Qigong viene tradotta con “lavoro” fatto con il Qi,: un lavoro che  matura attraverso tempo e dedizione e con cui si allena  la maestrìa nel gestire il Qi stesso


La durata della pratica è crescente: si può iniziare con 15 minuti al giorno per poi aumentare  a seconda dell’esigenza e dell’obiettivo da raggiungere, tenendo conto anche del tempo che avete a disposizione. La pratica va coltivata con regolarità e costanza giornaliera, ma se vi dedicate alla risoluzione di  un problema serio di salute, dovreste intensificarla il più possibile.


Sarebbe ideale, ancor prima di iniziare  Qigong, sospendere le attività frenetiche e/o rumorose  e dedicare almeno un quarto d’ora al recupero di una situazione fisica e mentale di tranquilità. Alle pratiche di gruppo, ad esempio, sarebbe bene non arrivare trafelati, dopo un’ossessiva ricerca del parcheggio, con musica a tutto volume in auto e con l’ansia di essere in ritardo. Calcolate quindi le cose per tempo, per una maggiore efficacia della pratica stessa.


Infine, durante l’esecuzione degli esercizi sarebbe opportuno evitare le interruzioni (telefono che squilla, qualcuno che vi chiama, etc. (chiedete anche in questo la collaborazione dei vostri familiari ) ma se proprio dovete farlo non interrompete bruscamente:  chiudete l’esercizio o la tecnica riponendo  le mani sovrapposte sull’ombelico e raccogliete il pensiero nel Dantian in modo da non disperdere il Qi con cui stavate lavorando.


Esercizi di Qi gong per assoluti principianti 

Per quanto possibile, cerchiamo di lasciarvi tre esercizi base di introduzione al Qi gong. Un articolo è uno strumento limitato, ci vuole la presenza di una maestra o di un maestro, ma può essere comunque utile.  


1) Radicati come alberi (ZHAN ZHUANG GONG) 

In stazione eretta, piedi paralleli all'ampiezza le spalle, ginocchia morbide. La retroversione del bacino non deve essere esagerata (come in alcune scuole si insegna).

La sommità del capo tende verso l'alto, la punta della lingua poggia contro il palato. Le braccia vanno poste in avanti, arcuate come se si volesse abbracciate un grande albero, i palmi rivolti verso la zona del t'an t’ien (il centro del corpo la posizione si chiama CHENG BAO SHI).

Poi abbassate le mani a livello dell'addome (TI BAO SHI) ed infine appoggiate al t’an t’ien inferiore (sotto l'ombelico, BAO T'AN T'IEN).


Quanto stare in questa posizione? Intanto iniziate a starci cercando di mantenere l'attenzione sul respiro. Vedrete che la mente se ne andrà. Abbiate pazienza, Siate imparziali. Siate vigili e amorevoli.

2) Cercare l'alto (che è come il basso) 

Partite dal Wu chi, stazione eretta che è la posizione di base (Wu chi è anche, per intenderci, ciò che simbolicamente precede il Tao, il formarsi del nero e del bianco).

Spingete verso terra poi sollevate le braccia fin sopra la testa. Abbassate le mani fino alle spalle, palmi rivolti in avanti. Spingete in avanti allungando le braccia. Ripetete. Quante volte? Ascoltatevi. Senza fretta alcuna.


3) Respirare consapevolmente, inondare il corpo di soffio

Chen Pinsan scrive: «Il vero soffio, partendo dai piedi, circola nei canali di controllo e di funzione come una ruota; le membra hanno la stabilità delle montagne, i pensieri si fermano, il meccanismo celeste si muove per moto proprio».

Non so se c'è spiegazione più valida di questa. Rimanete in stazione eretta, non visualizzate, non cercate alcuna sensazione. State con il respiro. 



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